sabato 30 gennaio 2010

Fact-checking

Farinata degli Uberti. Nascita incerta, morte nel 1264. Ghibellino, perseguitato politico. Inferno, Canto X. Canto degli eretici. Contrappasso: poichè in vita non credettero nella vita ultraterrena, scontano la pena di essere sepolti, morti fra i morti. Incapaci di ricordare il passato e di vivere il presente, conoscono solo il futuro.

Quello a cui si riferiva Paul era il conte Ugolino della Gherardesca: politico italiano, colpevole tra le altre cose, ma la questione è dibattuta, di essersi mangiato i figli -già morti- durante una prigionia. Traditore della patria, e di coloro che si fidavano di lui. Canto XXXII - XXXIII, sarebbe piaciuto molto a Tarantino. Il contrappasso è illustrato qui sotto: La bocca sollevò dal fiero pasto.

venerdì 29 gennaio 2010

Moderatamente favorevole

Mi è sembrato il parere tecnico di un addetto ai lavori che ha già smanettato con l'iPad per un po' di tempo.

Vattelapesca, JDS

-"You know that song 'If a body catch a body comin' through the rye'? I'd like — "
-"It's 'If a body meet a body coming through the rye'!" old Phoebe said. "It's a poem. By Robert Burns."
-"I know it's a poem by Robert Burns."
She was right, though. It is "If a body meet a body coming through the rye." I didn't know it then, though.
-"I thought it was 'If a body catch a body,'" I said. -"Anyway, I keep picturing all these little kids playing some game in this big field of rye and all. Thousands of little kids, and nobody's around — nobody big, I mean — except me. And I'm standing on the edge of some crazy cliff. What I have to do, I have to catch everybody if they start to go over the cliff — I mean if they're running and they don't look where they're going I have to come out from somewhere and catch them.
That's all I'd do all day. I'd just be the catcher in the rye and all. I know it's crazy, but that's the only thing I'd really like to be. I know it's crazy."

Buona

A proposito dell'iPad:

L'ultima volta che c'è stata così tanta attesa e frenesia per delle tavolette, c'erano dei comandamenti scritti sopra»

lunedì 25 gennaio 2010

In estrema sintesi

L'amministrazione Obama è in crisi di brutto.
Vediamo che succede mercoledì con lo State of the Union.

Not in my name

Vorrei che venga messo a verbale il mio netto dissenso nei confronti delle dichiarazioni di Mourinho, Paolillo e Moratti rispetto a presunti complotti messi su contro l'Inter.

venerdì 22 gennaio 2010

Profondi ripensamenti

In un bell'articoletto pubblicato sul Foglio, Michele Boroni spiega come la Lego sia riuscita a tenere botta durante gli anni di crisi:

Insieme ad un profondo cambiamento delle dinamiche interne del management e un netto taglio dei costi e di attività in outsourcing, Jørgen Vig Knudstorp il CEO che ha traghettato il gruppo Lego dal quasi fallimento alla rinascita, ha anche condotto un profondo ripensamento del prodotto Lego. Due sono state i principali concetti su cui si è basata la rinascita del gruppo.
Primo: la fantasia dei bambini è cambiata, oggi questa prende vita solo se legata ad un forte immaginario condiviso. Da qui inizia una serie di strategici accordi con Hollywood e in particolare LucasFilm (Star Wars e Indiana Jones), con la DC Comics (Batman) e Warnes Bros per creare nuove linee di prodotto. Lego poi si inventa dei nuovi mondi narrativi, prima ancora degli italianissimi Gormiti, come quella ad esempio dei Bionicle, una saga fantascientifica di lotta tra bene e male che ha generato quattro popolari film e una sterminata linea di giocattoli che accendevano l'immaginazione del bambino basandosi però su un canovaccio di storia e su immagini molto potenti.
Secondo: il mattoncino Lego in realtà è un modulo versatile, un'unità che noi vediamo fisica e concreta, ma che può diventare anche un pixel, un bit, cioè un'altra unità base di costruzione e creazione di altri mondi, anche digitali.

mercoledì 20 gennaio 2010

"Dude! That was insane"

Chi, come me, ha molto apprezzato Point Break, ricorda senz'altro la scena in cui Johnny Utah, per amore della donna imprigionata, si butta da un aereo in volo senza paracadute rincorrendo quel fulminato di Bodhi, che però il paracadute lo indossava.
Insomma, fra fulminati era una bella gara.
Dalla sua, Johnny ha una pistola, ma Bodhi ha l'assenza di senno: una volta agguantato, riesce a fuggire (da Johnny, ma non da se stesso, mi vien da scrivere).

A Mythbusters, gran bella trasmissione in onda su Discovery Channel, si sono chiesti quanto fosse verosimile l'idea che Johnny riuscisse a raggiungere Bodhi pur partendo con qualche secondo di ritardo: e hanno verificato.
Però nello show il paracadute ce l'aveva anche il tizio che si è lanciato per secondo, quel caccamolle.



martedì 19 gennaio 2010

Sospetto che il mio inconscio desideri fortemente vedere Cassano ai mondiali

Stanotte, ho sognato che l'Italia perdeva la finale dei mondiali contro la Sampdoria.

Dillo con un'incomprensione

Qui e qui i post parenti.
Sugli equivoci che viziano una discussione e sul labile confine che separa un fraintendimento da un'offesa, con tutte le gradazioni di suscettibilità del caso, questa vignetta è perfetta.

lunedì 18 gennaio 2010

Il mio regno per una libreria

Un sabato pomeriggio di due giorni fa, io e un amico mio abbiamo fatto quel che -pare- un quarantina di milioni di uomini nel mondo ha fatto prima di noi: comprare una Billy all'IKEA.
Noi abbiamo avuto fortuna, perchè proprio in questo periodo la Billy compie 30 anni, e all'IKEA han deciso di festeggiare con modello a edizione limitata.
Si chiama Billy Jäder, ed è decorata da una serie di frasi firmate William Shakespeare.

Molto diplomaticamente, la ditta svedese ha ritenuto inopportuno di stampare la celebre sentenza amletiana "C'è del marcio in Danimarca".

sabato 16 gennaio 2010

Due cose veloci su Avatar

Prima di mettere giù una semplice riflessione su Avatar, vorrei stabilire la condizione propedeutica a ogni discussione.
Effetti visivi, effetti speciali, spettacolarità delle immagini, campi lunghi, qualità e nitidezza della fotografia, digitale fiammeggiante, decine di panoramiche da strapparsi gli occhi: per tutte questi elementi, Avatar gioca in un campionato senza avversari. Roba così, fatta a questo modo, così impeccabilmente e meravigliosamente vera nonostante sia fintissima, non si era mai vista: mai.
Chi sostiene che il punto sia irrilevante, è pregato di leggere poesie e di non spaccare le palle a chi è appassionato di cinema e cultura digitale.
Chi non è d'accordo è matto.

Dopo aver condiviso questo, si può parlare del film.

Chi è alla ricerca disperata di un messaggio, lo trova senza problemi, tanta è la roba contenuta nel racconto. Vuoi la tirata ambientalista? Preferisci l'antimilitarismo? La crisi delle religioni tradizionali a vantaggio di culti meno ortodossi e più spontanei? Qualche menata su alterità e confini?
Ce n'è pure se vuoi un'allegoria futurista sul Far West, se rimpiangi il cinema di John Ford.
La mia sensazione è che il messaggio non ci sia. Che il cinema di Cameron non cerchi di guadagnare lo status di manifesto, nè di buttarsi su una concettualità incompatibile con l'ambizione di portare praticamente chiunque davanti allo schermo a vedere sequenze da capogiro.
Naturalmente, ci sono temi, argomenti di discussione, linee guida per dibattiti e suggestioni. Di quelli ce n'è a carrettate, davvero. Basti pensare al personaggio della Weaver che chiede una sigaretta al ritorno dal viaggetto col suo Avatar.
Una siga? Nel 2154? In un ambiente chiuso e pieno di strumentazione ipertecno? E bla bla bla.
Non so se Avatar inauguri un nuovo filone, se possa rappresentare uno spartiacque nella storia del cinema e aribla bla bla. Più che altro, non so quanto sia riproducibile un simile approccio realizzativo: per costi, capacità, tempo e mille fattori.

Di certo, Avatar è uno spasso totale. E' un kolossal fantascientifico gigantesco, che nonostante un intreccio convenzionale e viziato da un paio di cliché di troppo, incolla lo spettatore alla meraviglia scenica di quel che sta vedendo: per fortuna che ci sono gli gnomi, dentro la macchina da presa.

Ps: a proposito della ricerca disperata del messaggio, in USA diversi personaggi vicini al partito repubblicano protestano contro l'antiamericanismo contenuto nel film. Dimenticandosi, per esempio, che l'eroe del film è un americano. E che interpretare un film così diffusamente imbevuto di mitologia è una cosa tanto complicata quanto stucchevole.

venerdì 15 gennaio 2010

Servizio pubblico

Mamma, la camera la sistemo domani: stasera, a Radio2 live, suonano i Wilco. Poi vado a vedere Avatar.

Ps: vado a vedere Avatar, ma non in 3d perchè i miei amici, di fronte all'alternativa, hanno deliberatamente scelto di prenotare i biglietti della proiezione tradizionale. Sì, lo so, mamma: sono scemi; ma sono i miei amici scemi.

E comunque la pubblicità con Totti fa cagare

Stavo controllando quale fosse il mio piano telefonico presso il gran gestore ipergalattico Vodafone, quando mi sono accorto di avere un bel po' di punti Vodafone one da utilizzare: ben 462. Ho scelto l'opzione più costosa (400 punti), che si chiama, e complimenti alla creatività dei ragazzi al marketing, "Donazione salvabebè salvamamme".
In sostanza, regalo a un bambinetto là fuori "un dono, un dolce, le candeline e tutto ciò che occorre per un bel compleanno. "
Io mi piglio l'infinity sms per un mese, ma non mi servirà granchè, prevedo.
Sono forse un magnanimo filantropo? Macchè. Ho scelto quella promozione per un misto di pigrizia e ostilità nei confronti del mondo di offerte, tariffe speciali, recessi e crediti residui, codici d'attivazione e You&me che circola attorno all'utenza telefonica. Non me le spiegate, quelle cose lì, che non le voglio capire.
Il problema è che questo mondo ripaga la mia ostilità con ugual moneta, trascurando però la pigrizia: proprio mentre scrivo questo post, scopro che ho pure pagato 4 euro d'importo, per attivare questa speciale promozione del beatissimo cazzo.

giovedì 14 gennaio 2010

Dev'essere andata così

-Sergio, mi fai un riassuntone sulla storia di Haiti? Una cosa superpanoramica e sostanziosa; occhio che è per un editoriale, quindi deve capirla anche uno che non sapeva nemmeno esistesse, Haiti.
-Va bene.

Sergio Romano: fra tante cose, capacissimo sintetizzatore di storia delle nazioni.

Di lui, dicono che si chiamasse Immanuel Kant

Negli ultimi due mesi e mezzo, ho avuto parecchio da studiare. Per la precisione, due esami di letteratura francese e altri due di letteratura inglese. Programmi abbastanza tosti, niente di cui lamentarsi ma insomma, un bel po' di parole una in fila all'altra.
Parole scritte da persone intelligenti, eh, intelligentissime.
Fra i francesi spicca il tridente Balzac, Flaubert, Zola; e poi Prevost, Malrivaux, Diderot e Rousseau.
Di là dalla manica, ho avuto a che fare con Shakespeare, Swift, i due teneroni Wordsworth&Coleridge, Keats, Byron, Defoe, Dickens e altri.
In mezzo a tutta questa roba, perdonate l'ingenua banalità, ho letto pagine davvero belle. I romantici inglesi, per esempio, spaccano. Consiglierei Percey Shelley, che nemmeno conoscevo.
Madame Bovary, poi, è una gran palla, ma se accompagni la lettura con un testo critico che ne srotola significati e discorsi poetici vari, t'inchini anche alla grandezza della descrizione di un ottocentesco e mediocre medico francese che non è capace di mangiare la minestra e fa quel rumore tremendo con le labbra, quando la assume dal cucchiaio.
Eccetera.
Fra tutte queste parole, però, ne ho trovate alcune che mi sono sembrate più universali, sensate, giuste e incontestabili di tutte le altre.
Parole che sembrano scolpite nel marmo, parole che non ti spieghi in che modo la storia del pensiero abbia potuto mettere in discussione e superare.
Poi, se ti fermi a riflettere, ti dici è giusto così; anzi, dato che quelle parole le hai lette su un manualetto riguardante il pensiero illuminista, metterle in discussione è tutto quel che di coerente puoi fare, rispetto alla loro formulazione.
Parole scritte non da un francese, non da un inglese ma da un prussiano timido, solitario e intelligente.
Parole che io, come avrete intuito, dato che siete lettori svegli, nemmeno mi sogno di mettere in discussione:

"Agisci in modo da trattare l'uomo così in te come negli altri sempre anche come fine, non mai solo come mezzo."

mercoledì 13 gennaio 2010

Non è peccato, e non è Marx&Engels

Sul NYT di qualche giorno fa, c'è un articolo di Friedman. Niente male. Comincia così:

C.H. Tung, il primo capo dell'esecutivo di Hong Kong nominato dai cinesi dopo la consegna del 1997, mi ha regalato un riassunto di tre frasi sulla storia economica della Cina moderna: "La Cina dormiva durante la rivoluzione industriale. Si stava svegliando durante la rivoluzione dell'informazione tecnologica. Intende partecipare pienamente alla rivoluzione verde".
Vi dirò.
Stando in Cina in questi giorni, sono sempre più convinto che quando gli storici guarderanno indietro alla fine del primo del decennio del 21° secolo, diranno che l'evento più importante non è stato la grande recessiona, ma il grande ed ecologico balzo in avanti cinese.
La leadership di Pechino capisce chiaramente che la rivoluzione dello sviluppo sostenibile (traduzione un po' a senso) è sia una necessità che un'opportunità, e non intende farsela sfuggire. Noi, al contrario, intendiamo sistemare l'Afghanistan. Buona giornata. Ok, questa era una battuta da due soldi.
...
L'articolo prosegue, e riporta qualche notizia molto interessante su Cina ed energia.
Progetto di costruzione (5 miliardi di dollari) di una centrale solare, in collaborazione con un'azienda californiana.
Gli USA hanno stabilito una sovvenzione per una centrale di 92 megawatt in New Mexico: in meno tempo di quello richiesto per la revisione del prestito, in Cina firmano, approvano e sono pronti per cominciare la costruzione di un impianto grande 20 volte quello USA.
I leader cinesi sanno che il loro paese è nel mezzo della più grande migrazione campagna-città della storia dell'uomo, e vogliono rispondere alla crescita di domanda energetica con un'offerta pulita, nata da fonti proprie, di modo che il suo sistema economico possa essere più indipendente dal mercato, e non inquini a morte il paese.
...
La Cina è anche impegnata sul fronte dell'energia nucleare. Per il 2020, avrà costruito 50 nuovi reattori nucleari; il resto del mondo, tutto insieme, potrebbe farne 15 per quell'anno.
Dice l'amministratore delegato della CLP, la più grande azienda energetica di Hong Kong, che per la fine del decennio la Cina dominerà la produzione globale dell'approvigionamento energetico.
Nel frattempo, renderà più economiche (per se stessa e tutti gli altri) le tecnologie relative all'energia pulita. Ma anche gli esperti cinesi diranno che tutto ciò accadrà più velocemente e più efficacemente se China e USA lavoreranno insieme - con gli USA specializzati in ricerca e innovazione energetica, settore in cui la Cina è ancora debole, così come in investimenti futuri e assistenza tecnica nelle nuove tecnologie, e con la Cina specializzata in produzione di massa. E' chiaro che se noi americani ci preoccupiamo della nostra sicurezza energetica, della nostra forza economica e della qualità dell'ambiente abbiamo bisogno di stimoli e incentivi al settore dell'innovazione energetica. Non possiamo permetterci di fare un pisolino con una Cina rinvigorita e così ben sveglia.

Non so perchè sono andato avanti a tradurlo, mi è presa la mano.

martedì 12 gennaio 2010

"Sentiamo com'è nato Topolino"

Orfano della mia trasmissione radiofonica preferita (questa), sto esplorando il panorama per trovare qualcosa di gradevole e stimolante da mettere sotto le orecchie. Il mio problema è che io la radio l'ho sempre ascoltata pochissimo, e brancolo un po' nel buio.
Caterpillar
è molto bella, ma tutti i giorni stufa. Dispenser era meglio prima, adesso si fa ascoltare. Mi parlano molto bene de La zanzara di Cruciani, ma non ho mai avuto occasione di ascoltarla bene.
Devo dire che la miglior scoperta (scoperta per modo di dire: va in onda da anni) è Hollywood party, su Radio3. Sta regalando diverse soddisfazioni.
Dal lunedì al venerdì, i conduttori cazzeggiano e divulgano cose di cinema e dintorni.
La domenica, mettono su un classicone (o un'anteprima) e lo commentano via radio.
Non male, complessivamente.
Qui una bella puntata su Walt Disney.

lunedì 11 gennaio 2010

Lo vedi che in Belgio succede qualcosa, ogni tanto

Tipo che il ministro delle pensioni si presenta sbronzo al senato, quando deve tenere un discorso ufficiale.

"Riferimenti storici quantomeno azzardati"

Dal criticato articolo di Sartori su islam e integrazione di cui avevo scritto qui, è nato un dibattito interessante.
Tito Boeri ha risposto, Sartori ha controrisposto, e Boeri non ha mollato il colpo.

sabato 9 gennaio 2010

Già che Prosperini è nei guai

Noto che la missione di Feltri alla direzione de Il giornale, cioè aumentare le vendite e sparare petardi nel dibattito politico, ha inaugurato una pagina contorsionista: rispetto alla sua area di riferimento, prende una posizione controcorrente epperò la esprime in un modo che nemmeno il peggior leghista sbronzo al bancone del bar:








ps: dopo aver segnalato un altro titolino mica male, Gilioli suggerisce a Feltri ulteriori aperture ad effetto. Tra le migliori, Più diritti per quei froci di merda.

venerdì 8 gennaio 2010

Insegnami tu, Tony

In diversi blog sono circolate segnalazioni su una serie di imprecisioni e fesserie scritte sul Corriere da Giovanni Sartori a proposito di islam, India e integrazione.
Qui c'è un breve post che a sua volta linka tutto il necessario.
Accessoria a questa polemica storta, si erige una pagina di Yahoo! Answers che vince sia il premio per ignoranza abissale che quello di comicità involontaria. Quello di ortografia e sintassi non è nemmeno considerato, naturalmente.

Siamo l'esercito, l'esercito del surf

Una mia amica si è iscritta a un gruppo di Facebook che si chiama, con qualche deroga a sintassi e grammatica della lingua italiana "I 12 processi di Silvio Berlusconi dove E' stato condannato".
Per curiosità, clicco e do' un'occhiata.
La prima delle 12 voci dice:

Nel 1983 la Guardia di finanza, nell'ambito di un'inchiesta su un traffico di droga, aveva posto sotto controllo i telefoni di Berlusconi. Nel rapporto si legge: «È stato segnalato che il noto Silvio Berlusconi finanzierebbe un intenso traffico di stupefacenti dalla Sicilia, sia in Francia che in altre regioni italiane. Il predetto sarebbe al centro di grosse speculazioni edilizie e opererebbe sulla Costa Smeralda avvalendosi di società di comodo...». L'indagine non accertò nulla di penalmente rilevante e nel 1991 fu archiviata.

Indagine archiviata.
Cioè, non solo non l'hanno condannato, ma nemmeno processato. Perchè? Perchè non c'era niente su cui indagare.
Naturalmente, non me ne frega una mazza di difendere il Cav. E nemmeno voglio attribuire qualche rilevanza al gruppo in sè, pur discutibilissimo nei contenuti di altre delle 12 voci.
Banalmente, mi fa sorridere l'idea dell'utente di FB che fonda un gruppo (copincollandone i contenuti qua e là, sospetto) pretendendo di inchiodare definitivamente il Cav a dati di fatto e sentenze della magistratura ma comincia questo suo esercizio sparando una gigantesca stronzata.

giovedì 7 gennaio 2010

Cose che voi umani

Non pubblico la foto su questa pagina per una seria questione di pudore.
D'altra parte, so di avere qualche amico pirla come me, che di fronte a certe robacce trae esperienza di una perversa forma di divertimento.
Ecco, qui però c'è un'immagine schifosa schifosa schifosa.
Di quelle schifose schifose schifose, per capirci.

Bene, bravo, bis

Dal blog di Francesco Costa:

A Firenze il sindaco Renzi vara una misura per sostenere le giovani coppie in difficoltà con le rate del mutuo, mettendo a disposizione un fondo di garanzia di 250 mila euro. Quali coppie? Tutte, ovviamente: sposate e non sposate, eterosessuali e omosessuali, basta che abbiano meno di 35 anni. L’arcivescovo Betori è partito all’attacco. Si attendono i commenti di quelli che Renzi è un rutelliano ruiniano schiavo del Vaticano.

martedì 5 gennaio 2010

Dicesi buona notizia

Quella che riporta la candidatura di Emma Bonino alla presidenza della regione Lazio. Se il Pd non la sostiene in ogni modo possibile, è una banda di ubriachi.

Non so voi

Io non vedo l'ora di vederlo, Avatar.

lunedì 4 gennaio 2010

Dillo con un'argomentazione

Titolo del post preso da questa roba che ho scritto un anno fa.

Durante la cena del veglione di Capodanno, si chiacchierava del più e del meno. Fra le tante chiacchiere, c'è stata una breve discussione sull'assegnazione del Nobel per la pace a Obama.
Gio diceva no, cazzata, Obama è comandante in capo di una nazione in guerra. Io ripetevo quello che più o meno avevo scritto qui: è un incoraggiamento, una buona idea, niente di più.
[Nel frattempo, Obama ha spiegato qui quello che pensa della guerra, della pace e del rapporto che c'è fra queste due condizioni. Ma non è questo il momento.]
Dopo aver ripetuto quella cosa, ho tirato fuori un'argomentazione della cui validità sono il primo a dubitare.
E cioè: e poi il Nobel per la pace l'hanno dato pure ad Arafat.
Per difendere la bontà di una decisione, ne ho chiamata in causa una precedente e simmetrica, la cui bontà è però diffusissimamente (direi universalmente, ma non me la sento di escludere che qualche sciagurato là fuori abbia condiviso, ai tempi) ritenuta pari allo zero.
Cioè: se in un contesto qualsiasi (in questo caso di riconoscimento internazionale), a un certo punto, si fa la gran cazzata suprema delle cazzate, allora poi va bene anche una cazzatina. Il grosso errore del passato diventa un po' la giustificazione di mezzi errori nel presente.
Naturalmente, nei casi in cui si verifichino danni diretti e tangibili, l'argomentazione non vale più, o perlomeno diventa assai sciocca:
-Cosa fai? Ti butti nel vuoto da 5 metri?
-Eh, l'altra volta mi sono buttato da 7 e mi sono solo rotto una caviglia.
E bravo pirla.
Una più recente versione di questa menata dialettica si ripresenta per via dell'iniziativa del comune di Milano di intitolare una via a Bettino Craxi, Presidente del Consiglio prima e latitante poi.
Nella polemica che ha seguito, e che seguirà senz'altro nei prossimi giorni, la fazione favorevole all'intestazione sta molto ricorrendo a un'argomentazione che dal punto di vista logico è decisamente simile alla mia. L'antifona, più o meno, dice: in Italia ci sono via Stalin e via Mussolini, perchè non possiamo avere via Craxi?
Al di là della mia posizione personale (che è parecchio indifferente, ma se proprio dovessi esprimermi direi perchè no, senza la minima disposizione a discuterne per più di trenta secondi) mi chiedo quanto valga una logica simile dal punto di vista retorico, e quanto il suo frequente utilizzo (o la sua frequente contestazione) possa dire dell'idea delle cose che abbiamo.
Io ci trovo qualcosa di sbagliato, ma poi ci casco facilmente.
(Per dire, appunto, dell'idea delle cose)